Bianco o nero: ho la scelta di non scegliere?


Se ti dicessero che l’esito della tua vita dipendesse da un’unica scelta, una sola decisione fra due alternative, cosa faresti? Cosa penseresti? Personalmente, considererei folle questa idea! Come potrebbe una sola decisione influenzare eternamente la mia esistenza? Ogni giorno ne compiamo innumerevoli, dalle più banali, come cosa indossare o cosa mangiare, alle più complesse, come il tipo di lavoro da intraprendere o quali caratteristiche ricercare nella persona che ci affiancherà nella vita.

A volte vorremmo sottrarci da scelte difficili che possono davvero ribaltare la nostra vita, e le conseguenze di queste decisioni radicali ci spaventano, per cui spesso decidiamo di rimandare, rimanendo in una sorta di “comfort zone” a metà strada tra due possibili scelte. Dio ci ha creati con la facoltà, di poter pensare, riflettere, e prendere personalmente delle decisioni.

Eppure, trascuriamo un grosso quesito: con chi vogliamo trascorrere l’eternità? Quando si tratta di dover scegliere tra vita e morte, tra bene e male, tra Dio e il peccato, cosa pensiamo? Questi bivi ci piacciono ben poco, ci mettono in difficoltà, ma la realtà è che ognuno di noi in questa vita è chiamato a dare delle risposte a queste domande. Sì, perché la vita non è tutta un “casa – lavoro – famiglia” e basta. Ci dev’essere un senso più grande, qualcosa di più profondo, che vada oltre la mera vita terrena. E qui subentra un concetto su cui spesso ci interroghiamo, qualcosa che non riusciamo a cogliere fino in fondo con i nostri limiti umani: il concetto dell’ETERNITA’.

La Bibbia ci fa sapere che Dio ha posto nel cuore dell’uomo il pensiero dell’Eternità. In Ecclesiaste 3:11 leggiamo che “Egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità, sebbene l’uomo non possa comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatta”. Questo è il motivo per cui i nostri pensieri talvolta vanno a ciò che ci sarà dopo la morte terrena, perché è Dio stesso ad aver posto in noi tale pensiero. Sicuramente, almeno una volta nella vita ognuno di noi ha riflettuto sull’eternità. È la Parola di Dio ad ammetterlo ed essa non sbaglia mai! È altresì affermato che non possiamo comprendere appieno tutto ciò, perché non abbiamo la stessa mente di Dio; ma una cosa è certa: vivremo l’eternità e potremo viverla con Dio o senza Dio, cioè all’inferno lontano da Lui, e ciò dipende dalla nostra scelta qui sulla terra.

Qualcuno potrebbe obiettare: “… ma non ho la scelta di astenermi?”. In realtà un po’ come capita con le votazioni politiche, possiamo decidere di non votare, ma ciò non significa che ci siamo astenuti da una scelta, anzi abbiamo preso una decisione ben precisa, e cioè quella di non dare una preferenza ma di accettare ciò che gli altri voteranno. Per cui non votando o decidendo di astenerti da una scelta, hai già compiuto una scelta! Questo è un po’ ciò che accade quando si tratta della scelta della fede. Dio nella Bibbia ci dice “Io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male” – Deuteronomio 30:15. Non esiste una terza strada, non esiste una comfort zone grigia, esiste Dio ed esiste Satana e il peccato, e noi siamo chiamati a scegliere da che parte stare. Hai la scelta di non scegliere? Teoricamente si, ma sappi che non scegliendo decidi di non accettare Dio e di rimanere nella condizione in cui sei, e cioè nel peccato. Sì, perché ognuno di noi nasce già in una condizione precisa, nel peccato, lontano da Dio e per la giustizia di Dio destinato alla morte eterna. Ma Dio nel Suo infinito amore, non ci ha voluti lasciare in questa condizione, ma ha aperto per noi una scelta, non ci vuole burattini, ma desidera che ognuno di noi prenda una decisione di fede per Lui, oppure una scelta contro di Lui rimanendo cioè nella posizione in cui nasciamo.

Dunque, facendo una metafora cromatica, ognuno di noi non nasce né bianco grigio ma nero, già lontano da Dio a causa del peccato che è in lui, ma può decidere di credere in Dio e di fare quella scelta “bianca” che cambierà la sua vita per sempre. Infatti la Bibbia ci fa sapere che il salario, cioè la retribuzione del peccato che è in noi, è la morte, ma il dono che Dio ci offre e che possiamo accettare è la vita eterna in Cristo.  Allora che aspettiamo? Dio ci esorta a prendere in considerazione questa scelta che abbiamo davanti; non è possibile ignorarla, e rimandarla è solamente un rischio. Guardiamo come un privilegio il fatto che Dio non abbia scelto al posto nostro, ma ci lascia una grande responsabilità individuale di credere o non credere in Lui e quindi di scegliere in questa breve vita, cosa ne sarà di noi nell’eternità.