La paura di pregare in gruppo


Voglio analizzare con te, in pochi righi, il concetto di timidezza. È utile iniziare a scrivere avendo dati statistici alla mano. Rende attendibile ciò di cui si vuole parlare, mette in luce fattori di cui forse eravamo all’oscuro e a volte ci rende meno soli sapere che un determinato fenomeno sia abbastanza diffuso. Partiamo dal presupposto che è un fenomeno molto comune. Secondo alcune fonti, l’80-85% delle persone sostiene di avere o di aver avuto problemi di timidezza. Subentra in età scolastica e si trascina fino all’età adulta per poi diminuire con l’avanzare della vecchiaia. Ogni caso è a sé, ogni persona è diversa ed esistono forme anche gravi di timidezza che sfociano in fobia sociale. Ma non è su questo punto che concentreremo la nostra attenzione. Vogliamo guardare alla relazione che
potrebbe esserci tra aspetti pratici della fede e timidezza. Ti reputi una persona timida? Hai timore di parlare od esprimere il tuo parere in pubblico? In generale sei insicuro e nervoso quando l’attenzione è rivolta su di te?
Se sei figlio di Dio, temi il Signore e vuoi ubbidire alla sua Parola, dovresti voler combattere questa difficoltà, con tutte le tue forze. Forse sono anni che cerchi una via d’uscita e ti ripeti: “la prossima volta sarà diverso” per poi non fare nessun passo avanti…
Desidero lasciarti tre semplici consigli, perché posso immaginare quanto sia struggente, a volte, non riuscire a superare le barriere della personalità:

1. Comincia pregando con una persona. Se ti terrorizza l’idea di pregare in gruppo ad alta voce, inizia a farlo con una persona sola. Stabilite insieme dei momenti di condivisione in cui potete anche esternare, sotto forma di preghiera, i vostri soggetti e pensieri personali. Questo ti aiuterà ad abituarti nel sentire la tua voce chiara e forte che si rivolge al Signore, e ti incoraggerà anche ad esprimerti e ricevere attenzioni mentre parli, diminuendo la vergogna.

2. Prega le parole che preghi quando sei solo. Un gioco di parole, ma è proprio così. Se hai una relazione con il Signore sicuramente trascorri del tempo nella preghiera intima e personale con Lui, in cui non c’è spazio per la formalità, per l’impostazione di idee complesse o la ricerca di termini sofisticati per stupirlo (come facevano i farisei). Prega con la semplicità e soprattutto la sincerità del tuo cuore, temendo il Signore e non pensare al parere degli altri se sbagliassi qualche verbo. Ricorda che la preghiera non è rivolta alle altre persone affinché ci considerino bravi e spirituali, ma al nostro Dio.

3. Prega con la consapevolezza che il Signore è al tuo fianco. Questo è un punto fondamentale che abbraccia i consigli precedenti. “Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero.” Salmo 145:18.

Mentre preghi Lui è con te, conosce perfettamente quello che gli dirai e le tue intenzioni. Sa esattamente che stai imparando a pregare in pubblico, che il cuore batte a mille e che probabilmente non è facile per te. Persevera nella preghiera personale e chiedi al Signore di aiutarti in questa sfida con la timidezza per la preghiera in gruppo, sentendo forte la sua guida.

Adesso, se non rientri nella categoria delle persone timide, qual è il motivo per cui non preghi ingruppo? Cosa ti trattiene?
Questo potrebbe essere un bel problema se, nella vita di tutti i giorni, sei una persona espansiva. Forse sei il primo quando si tratta di far ridere gli altri, di esprimere le tue opinioni, di catturare l’attenzione, ma quando arriva l’incontro di preghiera, il silenzio ti è padrone. A cosa potrebbe essere dovuto? Se ami il Signore perché non senti il bisogno di pregare anche in gruppo? È importante sottolineare che, nella Bibbia, si parla di preghiera pubblica; in più passaggi è scritto di persone che erano ‘concordi nella preghiera’, ‘riunite in preghiera’, ‘unite nel suo nome’. È quindi motivo di condivisione, di incoraggiamento fraterno, di crescita spirituale e anche di partecipazione attiva alla vita della comunità. Tutto questo dovrebbe stimolarti a vivere la preghiera comunitaria come contributo importante e non come qualcosa da cui fuggire o a cui partecipare da spettatore.
La preghiera è lo specchio del nostro cuore. Se non hai una relazione intima e assidua con Dio, se non dedichi tempo delle tue giornate umiliandoti ai piedi del Re, se non coltivi e curi la tua crescita spirituale, difficilmente sentirai forte il bisogno e il desiderio di parlare con Lui. Ti abituerai ad essere un ‘credente’ esteriormente e aspetterai che siano sempre gli altri ad elevare le loro preghiere. Potrebbero sembrare parole forti, dure e anche pungenti, ma il Signore desidera rialzarti da questo stato di assopimento che forse stai vivendo da troppo tempo. Desidera che trovi il coraggio e la forza di uscire dalla tua zona di comfort e prenda con serietà la tua vita spirituale.
Voglio esortarti con due semplici consigli su cui puoi riflettere per iniziare o riprendere ad avere una vita di preghiera:

1. Prega più in privato che in pubblico. Potrebbe sembrare una contraddizione con quanto detto prima, ma in realtà più pregherai da solo con il tuo Dio, più ti verrà spontaneo il bisogno di farlo in gruppo, insieme alla tua famiglia spirituale. Infatti non devi pregare in pubblico per sentirti ‘apposto’ con te stesso o in modo superficiale. Se preghi quando sei solo, la tua relazione con il Signore sarà radicata, profonda e forte, non ci sarà spazio per la vergogna.

2. Conosci il Dio a cui vuoi pregare. La Bibbia può aiutarti in questo. La chiesa può stimolarti in questo. Applicati nello studio della Parola del Signore per conoscere a fondo le caratteristiche di Dio, per innamorarti del tuo Creatore e dell’ideatore della salvezza eterna, sapendo per certo che è Suo l’immenso dono della preghiera ed è nella sua volontà che ne beneficiamo.

“Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”

I Tessalonicesi 5:16.